In questo biennio di ascolto di “ciò che lo Spirito dice alle Chiese”, la consultazione sinodale desidera
rendere i cristiani soggetti attivi dell’annuncio del Vangelo, cioè corresponsabili della missione della
Chiesa. Il metodo di lavoro del sinodo intende avviare nuovi processi nelle comunità e Parrocchie:
obbiettivo è migliorare se non addirittura istituire come modo di essere della Chiesa lo stile sinodale.
Il cammino permette di discernere e decidere insieme, pastori e popolo di Dio, quale volto di Chiesa
il Signore ci invita a costruire. È importante che l’attuale ricerca si nutra di ampi orizzonti evitando
la risoluzione immediata dei problemi e delle questioni relative alla parte organizzativa della
pastorale. Verso quale Chiesa ci stiamo orientando? Quali attese e sfide siamo pronti a vivere come
popolo di Dio? Quali percorsi sono necessari per annunciare con rinnovata gioia e forza il vangelo
di salvezza? L’ascolto delle tante voci richiederà di decidere insieme la strada da percorrere. Occorre
sottolineare una nota fondamentale al cammino sinodale: “la chiesa dal basso” non è una chiesa
autoreferenziale, spontanea e superficiale. La ricerca non si compie al modello di un quiz o test
televisivo per raggiungere un risultato demoscopico su ciò che desideriamo dalla Chiesa o nella
Chiesa. Prima di tutto si è in ascolto della voce di Dio: è Lui la lampada per i nostri passi, la luce che
illumina il cammino. (Sal 118). Fare Sinodo significa essere Comunità che mettono a tacere tutte le
voci per ascoltare Dio che si comunica a noi: è Lui a suggerirci la strada per essere compagno di
viaggio. Ci raduniamo insieme a Lui per discernere il percorso da compiere: “dove due o tre sono
riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20).