Conclusione della prima fase del cammino
SINODO Bilancio del percorso a livello diocesano, che si concluderà con una messa solenne il 12 giugno
Iniziata ad ottobre dello scorso anno con la celebrazione di apertura in Duomo
Con il 30 aprile si è conclusa la prima fase del cammino sinodale, un percorso che si articola su due anni per poi confluire nel Sinodo generale dei Vescovi. Questa prima fase era iniziata nell’ottobre del 2021 con la celebrazione eucaristica in Duomo, seguita dalla conferenza di mons. Franco Giulio Brambilla, e poi da un tempo di preparazione del cammino sinodale all’interno dell’équipe sinodale di cui è referente don Carlo Cravero. È stato allestito un sito diocesano e la commissione ha preparato le schede di consultazione per le parrocchie. Tutto questo è stato presentato ai sacerdoti in due incontri nell’assemblea del clero. «Sono state date delle indicazioni fondamentali, ma non stringenti, in modo che ogni realtà parrocchiale potesse adattare al meglio la situazione sinodale come tempistiche, come modi e anche come metodi. Queste tre schede, dirette ai sacerdoti, ai giovani e alle parrocchie, sono state inviate ai sacerdoti, che così da gennaio ad aprile hanno potuto coinvolgere le assemblee parrocchiali… non solo il consiglio pastorale, ma aprire a tutta la comunità» sottolinea don Carlo Cravero. Ogni comunità parrocchiale ha predisposto quindi una relazione di sintesi. Non sono mancate difficoltà e resistenze, ma anche aspetti positivi.
«Le difficoltà sono comuni un po’ a tutte le diocesi italiane, come ho avuto modo di percepire nel convegno di Roma a marzo, e non ci spaventano. Si tratta di difficoltà legate prima di tutto al contesto dell’emergenza sanitaria, con conseguenti difficoltà nell’incontrarsi. Va però detto che ci sono anche molte risposte positive, a partire dalla gioia dei partecipanti, che hanno apprezzato il coinvolgimento e l’opportunità loro offerta per riflettere su temi non pratici, ma sull’essere Chiesa. Un’altra sorpresa positiva è stata l’ormai maturata convinzione che la testimonianza deve essere offerta da pastori e fedeli insieme. Inoltre si è riscontrato un forte spirito costruttivo» evidenza il referente diocesano per il Sinodo. Particolare attenzione è stata riservata ai giovani in questo percorso… «Loro sono la Chiesa del futuro, per cui si chiede di dare loro nuovi spazi all’interno delle comunità, magari anche lasciando qualche ramo secco del passato. Da ultimo sottolineo la richiesta dei laici, che hanno manifestato un desiderio di formazione. Una formazione non solamente pratica, sulle cose da fare, quanto piuttosto improntata sulla preparazione teologica. C’è sete di conoscenza teologica di base per costruire la Chiesa del domani» osserva don Carlo Cravero. Il processo ha vissuto inoltre la preghiera della Croce, durante la Quaresima, con il metodo di Taizè. Il prossimo appuntamento sarà il 12 giugno con una messa alle 18.30 che segnerà la conclusione della prima fase del Sinodo, insieme ad altri eventi importanti: il mandato per i giovani, la partecipazione del mondo dello sport, l’animazione dei vari cori liturgici delle parrocchie alla messa, la settimana di preghiera per la famiglia. La diocesi di Saluzzo, come tutte le altre diocesi d’Italia, ha elaborato e trasmesso la sintesi finale del percorso. La seconda fase inizierà nel prossimo cammino pastorale. «Il cammino del Sinodo non si conclude con la messa del 12 giugno. Il percorso continua con processi nuovi, tra i quali: potenziare le fraternità pastorali dove si lavora e si riflette insieme; coinvolgere i giovani; privilegiare il servizio alla carità; attenzione al mondo del lavoro; corresponsabilità nella missione; dialogo con le istituzioni; vita di preghiera. Si è chiesto che nelle parrocchie si insegni ai laici a pregare e imparare a pregare per crescere sempre più come comunità» aggiunge don Carlo Cravero.